Intervista agli artisti – Duo Alballoy in Residenza Artistica a OfficinAcrobatica
Rosita Alloy e Lara Alba, duo Alballoy, hanno utilizzato gli spazi di OfficinAcrobatica per il loro periodo di Residenza Artistica e, come di consueto, gli abbiamo organizzato una piccola intervista per parlare di loro, del loro percorso artistico e del loro progetto in lavorazione.
Chi siete e in cosa siete specializzate?
Lara: Sono Lara, insegno yoga e corda aerea.
Rosita: Sono Rosita e mi definisco un’ibrida; in questo caso mi occupo di acrobatica aerea.
Quando avete scoperto la passione per il circo?
Rosita: Ho iniziato a fare circo circa 12 anni fa, iniziando come clown, poi passando alla giocoleria e scoprendo in seguito la danza e le discipline aeree, unendo il tutto al mio amore per la musica. Ho esplorato vari linguaggi perché sono molto curiosa.
Lara: Io ho iniziato con il teatro-danza e durante gli anni universitari ho sperimentato diverse discipline aeree.
Quando avete iniziato a lavorare insieme?
Ci siamo conosciute anni fa, ma abbiamo iniziato a lavorare insieme con una certa continuità solo nel 2021
Come si chiama il vostro duo e come è nato?
Abbiamo unito i nostri nomi e ci chiamiamo Albaloy. Il nostro duo è nato da un’amicizia: entrambe eravamo attratte l’una dall’altra: avevamo lo stesso gusto estetico, le stesse passioni, la stessa curiosità per diverse forme espressive e soprattutto lo stesso umorismo. Ci capiamo e ridiamo delle stesse cose, infatti, il nostro spettacolo vuole far divertire.
Come si chiama il vostro progetto e come è nato?
La nostra performance si chiama “Sirene”. Il progetto è nato dalla presa in giro di noi stesse e degli stereotipi. Volevamo abbattere vari stereotipi sia sociali sia legati al circo contemporaneo. Molto spesso le performance aeree vengono percepite come spettacoli seriosi: noi vorremmo abbattere questo stereotipo e dunque proporre uno spettacolo che abbraccia più temi filosofici ma che riesce anche a far ridere il pubblico.
In questa residenza su cosa vi state concentrando?
L’idea l’avevamo già da un po’, ma qui stiamo creando tutto, stiamo cercando vari modi per integrare due ambienti che sono l’aria e l’acqua.
In scena avete una struttura particolare, cosa rappresenta?
Sì, abbiamo messo attorno alla struttura portante del cellophane che rappresenterebbe l’abisso, mentre al centro c’è la corda e vari oggetti…L’abisso è inteso sia in senso figurato, ovvero il fondo del mare, sia in senso metaforico, ovvero la paura profonda di ciò che non conosciamo.Tramite questo vorremmo portare le persone in un’altra dimensione
Di cosa tratta il vostro spettacolo “Sirene”?
Il nostro spettacolo riprende la figura della sirena come punto di partenza per abbattere certi stereotipi. Abbiamo ricercato le diverse immagini che la società, dagli antichi Greci, fino ai giorni nostri, aveva delle sirene. La figura mitologica della sirena era un ibrido, metà donna, metà uccello e in seguito è diventata metà donna metà pesce, ad oggi la cultura pop ha fatto diventare questo mostro marino una donna bella e seducente , un’ideale che molte bambine sognano di essere…
Perché avete scelto di esplorare la figura della sirena?
Sia io che Lara pratichiamo discipline aeree, ma entrambe siamo innamorate del mondo marittimo. Le sirene ci affascinano soprattutto come punto di riflessione e indagine riguardo la nostra società. Vogliamo rompere lo stereotipo della sirena contemporanea, considerata solo come donna bella e seducente. Per noi la sirena rappresenta dualità, trasformazione, transizione di genere e dunque integrità di identità diverse. Vogliamo mettere in scena temi forti attraverso l’esplorazione di questo personaggio, che cattura anche diversi target di pubblico, riuscendo però a strappare a tutti una risata…
Quando potremo vedere in anteprima?
Probabilmente andremo in scena a Settembre…



