Intervista a Carole Madella – Giocoliera

Intervista a Carole Madella, Giocoliera

Chi sei e in cosa sei specializzata?

 Sono Carole Madella e sono specializzata in giocoleria.

Quando hai iniziato a fare circo?

 Ho iniziato per la prima volta a lanciare una pallina nel 2010. Ho frequentato una scuola amatoriale chiamata Circo Maximo a Roma, dove ho imparato, oltre alla giocoleria, anche equilibrismo, acrobatica di base, clownerie e altro ancora. Una volta capito che la mia passione era la giocoleria, ho continuato a partecipare a vari stage sia in Italia che in Europa.

La tua passione è diventata il tuo lavoro?

 Per tanti anni sì, anche se dipende dai periodi. Da sette anni la giocoleria rappresenta quasi la totalità del mio lavoro, non solo con performance ma anche insegnando corsi per bambini e adulti.

Qual è il tuo oggetto preferito con cui fare giocoleria? 

Non lo so, sarebbe come scegliere un figlio a cui si vuole più bene. Tutti gli oggetti sono differenti. Le palline, essendo piccole, sono più facilmente maneggiabili, però allo stesso tempo le clave, con la loro superficie, si manipolano meglio e permettono di fare cose che con le palline non si possono fare.

Collabori da sola o anche con altre persone?

Abbiamo un duo con Virginia Matta, un’arealista. Lei è sarda e ha frequentato una scuola professionale di circo-teatro a Roma, Materia Viva, dove io insegnavo, infatti ci siamo conosciute lì. Il nostro duo si chiama Duo Quizas. Io collaboro anche con la compagnia Materia Viva, anche se attualmente faccio performance più che altro da sola o con Virginia.

 

Perché avete deciso di collaborare insieme?

Abbiamo una grande sinergia in scena e un certo feeling nel creare. Ci piaceva l’idea di contaminarci a vicenda, visto che proveniamo da mondi del circo diversi: lei è più incentrata sull’aerea e io sulla giocoleria. Abbiamo la volontà di sperimentare sia sul circo contemporaneo che sul teatro di strada, e questo ci unisce molto. Ci piace un certo stile e per questo ci siamo ritrovate.

Come si chiama lo spettacolo che avete preparato in residenza a OfficinAcrobatica tu e Virginia e di cosa tratta?

 Il nostro spettacolo si chiama “Same but Different”. Mette in scena due personaggi con caratteri contrastanti: uno preciso, metodico e puntiglioso, l’altro più giocherellone e buffo. Mostriamo la relazione tra questi due personaggi. Io interpreto il personaggio più buffo. Ad un certo punto ci scambiamo i ruoli, mostrando come i due personaggi, pur essendo diversi, siano in realtà molto simili. Da qui il titolo “Same but Different”.

Su cosa vi siete concentrate durante la vostra residenza a Officinacrobatica?

 Lo spettacolo era nato tempo fa, ma non ci soddisfaceva. In questa residenza abbiamo dato una forma allo spettacolo. Sentivamo che c’era del materiale ma non era ben collegato, quindi abbiamo sviluppato i personaggi e creato una cornice solida su cui muoverci. Emanuele Avallone, un nostro caro amico clown e regista di molti spettacoli, ci ha aiutato con dei consigli registici.

Qual è stato il riscontro del pubblico al momento della restituzione di residenza?

Il pubblico era molto ed è stato molto partecipe. Essendo una restituzione, abbiamo esplicitato che ci interessavano i feedback. Il parere del pubblico è stato molto utile a noi per fare delle modifiche allo spettacolo, un occhio esterno è sempre utile!


Intervista a cura di Valentina Tartaglione,

studentessa del DAMS Bologna,
in tirocinio ad OfficinAcrobatica.