Intervista a Gaia, Betka e Viola

Intervista a Gaia, Betka e Viola, in residenza artistica ad OfficinAcrobatica

Chi siete e in cosa vi specializzate?

Gaia: Mi chiamo Gaia e sono una cordista, attualmente vivo in Ungheria.

Viola: Sono Viola, le mie discipline sono il palo cinese e la capillotrazione. Al momento risiedo a Bruxelles.

Betka: Sono Betka e la mia specializzazione è la corda aerea, vengo dalla Repubblica Ceca e attualmente vivo lì.

 

Quando ha avuto inizio la vostra passione?

Betka: La mia avventura è iniziata come ballerina presso un’accademia. Nel 2015 mi sono avvicinata al mondo del circo, inizialmente come giocoliera, per poi dedicarmi alla corda aerea. Da allora, il circo è diventato il mio lavoro principale.

Viola: Dopo il diploma, ho trascorso del tempo in Costa Rica, dove ho incontrato una ragazza coinvolta nelle arti circensi. È stato il mio primo approccio al circo. Ho deciso di fare un’audizione per la Flic di Torino, seguendo le sue orme, e sono stata accettata. Successivamente mi sono trasferita a Bruxelles, dove attualmente lavoro presso una scuola di circo.

Gaia: Sono originaria della Sicilia, dove ho vissuto fino  all’età di 16 anni, quando mi sono trasferita in Inghilterra. Ho sempre cercato di esprimere me stessa attraverso il movimento del corpo sin da quando ero piccola e, dopo un anno trascorso in Spagna dedicato al circo, sono stata ammessa al Circomedia, una scuola di circo a Bristol e successivamente mi sono diplomata al National Center for Circus Arts a Londra, nel 2014.

 

Come vi siete conosciute?

Betka: Abbiamo tutte partecipato al programma ICCAR (Internacional Circus Center for Artistic Research) a Barcellona diretto da Roberto Magro, , dove abbiamo approfondito vari aspetti artistici legati al circo, dalla musica al costume, trucco fino alla drammaturgia. Da lì è nata una solida amicizia e abbiamo cominciato a collaborare, supportandoci nei rispettivi progetti. Gaia e io abbiamo iniziato a lavorare insieme sulla corda.

 

In cosa consiste la vostra restituzione di residenza ad OfficinAcrobatica?

Gaia: Presentiamo tre soli, tre performance separate, più un quarto progetto mio e di Betka.

 

Come è nata la vostra collaborazione, Gaia e Betka?

Abbiamo iniziato a parlare dei nostri interessi personali durante un corso a Maiorca. Entrambe abbiamo una forte inclinazione verso la ricerca nell’ambito circense, con un particolare focus sull’autenticità. Abbiamo anche esplorato l’uso di materiali diversi all’interno della corda. Ci siamo sentite molto in sintonia, cosa non facile da trovare.

 

E la collaborazione tra Viola e Gaia?

Gaia: Io sono molto metodica, mentre Viola è estremamente istintiva, quindi ci integriamo perfettamente. Viola mi ha fornito un aiuto fondamentale nel mio progetto, aggiungendo ciò che mancava. Inoltre, Viola è coinvolta nella performance, gestendo la piattaforma che fa salire e scendere.

 

Raccontami i soli che presentate

Viola: Il tema centrale della mia performance è la ricerca del piacere, che può trasformarsi in eccesso, mania, ossessione o dipendenza. Il mio personaggio esplorerà diverse sfaccettature di questo tema, conducendo il pubblico verso l’eccesso.

Betka: Il mio progetto nasce dalla volontà di comunicare con il pubblico in modo più intimo. Durante la performance, monitorerò il mio battito cardiaco e lo renderò udibile, permettendo al pubblico di percepire le condizioni fisiche e mentali che sto vivendo in quel momento.

Gaia: Ho iniziato il mio solo quando ho dovuto fare una ricerca per un master, che si basava sull’utilizzo della corda a due metri di altezza. La mia idea è stata quella di ricreare uno spazio che si restringe, sfidando le convenzioni e cercando la bellezza in ciò che di solito consideriamo un limite. Attraverso questa performance, invito il pubblico a riflettere sul concetto di limitazione e libertà.

 

Avete in programma di realizzare uno spettacolo insieme?

Non ne abbiamo ancora parlato, ma chissà, magari in futuro…

 

Com’è lavorare insieme considerando che vivete in paesi diversi?

Non è sempre facile organizzare incontri a causa degli impegni, ma quando riusciamo a farlo è sempre un’esperienza positiva. Conoscendoci così bene, siamo sulla stessa lunghezza d’onda e riusciamo a collaborare efficacemente. È bello anche creare una rete di supporto tra di noi e dare una mano nei momenti di difficoltà, non solo professionalmente ma anche personalmente, grazie al forte legame di amicizia che ci unisce.

 

Intervista a cura di Valentina Tartaglione,
studentessa del DAMS Bologna,
in tirocinio ad OfficinAcrobatica.